Perché ? 30 ottobre 2011, domenica

Molti produttori di detersivo per lavatrice ti vendono le dosi singole in un contenitore (di plastica a sua volta) che non può essere riutilizzato ?

  • Raffahellas |

    Ogni volta che faccio una lavatrice o lavo la casa, mi sento male a pensare che quei prodotti chimici finiscono nel mare, (che però vogliamo trovare pulito e trasparente quando andiamo in vacanza, belle pretese!), e cerco di scegliere detersivi che siano il meno impattanti possibile sull’ ambiente.
    Oltre al riutilizzo del contenitore di plastica, sarebbe utile chiedersi quali detersivi e detergenti servono veramente e quali,invece,possono essere efficacemente sostituiti da detergenti naturali (vedi l’aceto come anticalcare per le rubinetterie e i piani inox, e il bicarbonato per ridurre la durezza dell’acqua e fare un bucato più morbido, provare per credere!).
    Ogni volta che faccio la spesa in un ipermercato, nel vedere quella enorme quantità di merce sugli scaffali, penso che il 90% dei prodotti in vendita, e dei generi alimentari, è completamente superfluo.
    Spero che i figli di mio figlio possano godersi un mondo meno avvelenato di questo, visto che i tempi per un’inversione di tendenza, appena iniziata, nel trattare con rispetto il nostro pianeta mi sembrano davvero lunghi, e qesto cambiamento dipende prima di tutto dall’imparare a trattare noi stessi con maggiore rispetto.

  • amelie |

    L’oceano è fatto di gocce: e le gocce non devono mollare! Come GAS (gruppo di acquisto solidale) abbiamo rivolto a 100 famiglie un questionario per calcolare l’impatto ambientale di ogni nucleo (consumo di acqua, elettricità, detersivi, benzina, alimenti imballati del supermercato e via dicendo): tra poco i risultati,vedremo… I GAS comprano direttamente dai produttori verdura, frutta, formaggi, pasta, detersivi etc, in grandi quantità,biologici, a chilometro zero, senza spreco di plastica andiamo avanti e indietro con le nostre cassette e borse(a volte un po’ faticoso:)). Una goccia che funziona, provate a informarvi nella vostra città:) Ciao ciao

  • matteo |

    grazie marco. hai dato un punto di vista più specifico della questione. La mia è un’osservazione da consumatore attento se possibile, al nostro pianeta; ma questa tendenza sembra diventata più un business che una vera passione =)

  • Marco |

    Vent’anni fa lavoravo per un produttore di detersivi tedesco, leader europeo. Ispirati dalla sesnisiblità ambientalele di casa loro, lanciarono una linea di detersivi eco: ingredienti bio, flaconi in cartone e plastica riciclata, pubblicità eco-green. Un flop pazzesco. Dieci anni dopo lanciarono le confezioni in sacchetto morbido, per agevolare lo smaltimento. Altro flop. Le massaie italiane sono ignoranti – è dimostrato – seguono il profumo, si imbambolano con pubblicità da neonati calcificate da secoli (bianco più bianco) e non hanno alcuna sensibilità ambientale. Ed essendo il mercato in mano ad un oligopolio, nessuno si avventura più su terreni rischiosi. La UE dovrebbe svegliarsi ed emettere una direttiva che imponga [1] massimo 2 livelli di imballo per il food e 1 per non-food, [2] obbligo di consorzi di ritiro dei flaconi usati, a carico dei produttori, [3] sgravi o premi per prodotti con ridotto rapporto peso imballo/peso prodotto. E se invece dela UE fosse l’Italia a farlo sarebbe qualcosa, finalmente, di cui andare orgogliosi.

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